
Oggi i 400
chilometri che vanno da nord a sud percorrendo tutta la Catalogna si
riempiranno di persone di tutte le età per far sapere al mondo che il nostro
popolo vuole ricuperare quella libertà persa. E vogliamo farlo pacificamente. Perciò
ci prenderemmo delle mani e faremo una catena umana. La nostra non è un’azione
contro nessuno, è un’azione a favore della democrazia. Per il momento l’unica
cosa che si chiede è poter fare un referendum popolare per sapere se la gente se vuole avere un paese libero e
indipendente. Però nemmeno questo ci lasciano fare. Speriamo che quest’atto sia
visto come un grido alla libertà, al diritto di decidere dei popoli e al
rispetto.
Spero anche che
la stampa internazionale trasmetta la notizia e le immagini di un popolo
che, attraverso
tutta la sua geografia, une le mani in un simbolo di fraternità e di
sforzo per costruire un nuovo paese.
VISCA
CATALUNYA!!!
Sono a favore delle manifestazioni pacifiche e belle come la vostra.
RispondiEliminaA me piacerebbe invece che tu ci raccontassi l'essenza delle vicende del tuo Paese, perchè ci permetteresti di conoscerle in modo vivo, come visitare una città accompagnati da un amico che ci abita è diverso che vederla da turista.
RispondiEliminaRicordo una sera in Corsica, un vecchio corso passò la sera a raccontarmi del cuore della sua gente, delle lotte centenarie contro la Francia. Sono questioni di cuore, non di portafogli e razzismo come qualche volta succede, anche in Italia.
L'identità di un popolo che rimane viva nei secoli è un miracolo, una cosa sentita, tramandata e quindi preziosa, come i gioielli della bisnonna.
Amo le terre forti, che sono espressione della forza di chi ci abita.
Partecipo anch'io idealmente alla vostra manifestazione.
A me piacerebbe invece che tu ci raccontassi l'essenza delle vicende del tuo Paese, perchè ci permetteresti di conoscerle in modo vivo, come visitare una città accompagnati da un amico che ci abita è diverso che vederla da turista.
RispondiEliminaRicordo una sera in Corsica, un vecchio corso passò la sera a raccontarmi del cuore della sua gente, delle lotte centenarie contro la Francia. Sono questioni di cuore, non di portafogli e razzismo come qualche volta succede, anche in Italia.
L'identità di un popolo che rimane viva nei secoli è un miracolo, una cosa sentita, tramandata e quindi preziosa, come i gioielli della bisnonna.
Amo le terre forti, che sono espressione della forza di chi ci abita.
Partecipo anch'io idealmente alla vostra manifestazione.
Che bello essere così uniti e non amici "segretamente nemici"! Guardo sempre con diffidenza alle richieste di indipendenza di paesi in cui non è in corso una guerra o una dittatura, ma ora mi chiedo perché.. non si deve per forza essere maltrattati per voler tornare ad essere un popolo indipendente, è un diritto, e se siete uniti in questo desiderio.. il referendum è una bella idea, vi auguro che il vostro sogno si avveri :)
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