mercoledì 27 luglio 2011

Le tende della cucina

Anche se in quest’estate mi sento presa dalla pigrizia, sono riuscita a finire le applicazioni di patchwork per le tende della cucina. È una cucina luminosa con due finestre e questi fiori le danno un’aria sempre primaverile che mi piace e mi fa più gradevoli le ore che ci passo a fare deliciose ricette.






Sono le stessi fiori che ho fatto mesi fa per coprire la cucina ad induzione. Fanno un bel insieme.



giovedì 21 luglio 2011

Haiku


L’haiku è un breve componimento di origine giapponese realizzato da tre versi caratterizzati da 5, 7 e di ancora 5 sillabe. Ha origini antichissime. Si crede che è nato per esprimere, in forma lirica e concisa, lo spirito Zen. Viene ritenuta una delle forme più nobili per esprimere stati d’animo, pensieri ed evocare immagini e visioni. Esiste una vera e propria letteratura degli haiku che è considerata universalmente una forma metrica raffinatissima.

Vi lascio un mio haiku in versione originale, dove viene rispettata la quantità sillabica, e anche la traduzione in italiano anche se così non è un vero haiku.

L’au des de la branca
veu la llibertat immensa.
La mort és en l’aire.

L’uccello dal ramo
vede la libertà immensa.
La morte è nell’aria.

lunedì 11 luglio 2011

Alla scoperta di... Dante Maffìa (1)

Non capita spesso di conoscere prima l’autore e poi la sua opera. Non voglio dire il nome dell’autore, ma la persona. Invece è quello che mi è capitato. Dal momento in cui ho deciso iniziare questo blog ho fissato due scopi. Innanzitutto migliorare il mio italiano, perciò ho cercato blog di argomenti diversi, che parlassero di tante cose, della vita, della quotidianità, del lavoro, dei sentimenti, della famiglia, del tempo libero... Voglio ringraziare tutti per condividerli con me. In secondo luogo, anche se per me molto più importante, avvicinarmi alla massima espressione della lingua, ovvero alla sua letteratura. Da sempre ho potuto leggere gli autori catalani in catalano e quelli spagnoli oppure sudamericani in castigliano. Dopo aver studiato il francese durante dieci anni sono riuscita a leggere Molière, Racine, Baudelaire, Camus, Sartre... nella lingua in cui loro si erano espressi. Davvero un piacere, una gioia, un’ebbrezza letteraria. E alla fine è arrivato il momento dell’italiano. La mia quarta lingua romanza. Un paio di anni fa ho cominciato i corsi di lingua a Barcellona. Si può parlare di un rapporto amorevole con una lingua? Credo di sì. E ho imparato con avidità, non mi sono mai scoraggiata. Quindi ho anche cercato blog che parlassero dei libri, degli autori, della letteratura. E sono arrivata a L'albero delle mele d'oro, uno dei blog di Giovanni Pistoia, che davvero vi raccomando. È stato lui che ha fatto riferimento a La donna che parlava ai libri, un libro di un autore sconosciuto da me: Dante Maffìa. Il titolo mi è sembrato suggestivo e quando sono stata a Milano durante le vacanze di Pasqua ho voluto acquistarlo. Ma non ho potuto: una piccola casa editrice, ci vuole aspettare qualche giorno, mi hanno detto, e io finivo già il mio soggiorno italiano. Dispiacere. Appena arrivata ho raccontato il fatto a Giovanni. Un paio di giorni dopo ho ricevuto una mail dal signore Maffìa. Mi chiedeva il mio indirizzo per inviarmi il libro come dono.

Ed è stato così che ho conosciuto prima la persona che l’autore e la sua opera. Una persona sollecita, pronta, sensibile. Mi ha sbalordita. Infatti una settimana dopo il postino mi ha portato il libro. Un libro è sempre un regalo prezioso. Quel libro però aveva un valore speciale. Mi è preso il batticuore. Mentre aprivo il pacchetto, le mani trasudate, pensavo al viaggio che aveva fatto il libro fino arrivare da me. Immaginavo un punto sconosciuto di Roma, un palazzo, una stanza piena di libri. Ho visto un uomo che prendeva il libro, lo incartava e scriveva il mio nome e il mio indirizzo con la calligrafia accurata di coloro che abbiamo imparato a scrivere prima dell’esistenza dei computer. Poi l’ho immaginato alla posta. Il libro ha iniziato così il suo viaggio portandosi dietro non soltanto la copertina, le pagine, le parole, le storie e i personaggi, ma anche una dedica. A questo punto l’avevo già sfogliato. Tra le righe si nascondevano la generosità, l’amabilità e la sobrietà di uno sconosciuto con cui comparto, ne sono sicura, l’amore per la letteratura e i libri, e il nome del quale non dimenticherò mai. Ho stretto il volume contro il cuore, il sorriso nel viso, sul punto di scoppiare di felicità.
Poi ho visitato il suo sito. Dante Maffìa è uno dei grandi della letteratura italiana odierna. Non so se riuscirò a leggere tutto quello che ha scritto, sono tante le raccolte di poesia, i saggi, i romanzi.

La donna che parlava ai libri mi accompagna in questo periodo stivo. Ci sono tanti nuovi termini da imparare! Una vera sfida per me però soprattutto un bel tesoro. Le mie parole non hanno importanza in confronto a tutte le decorazioni e tutti i riconoscimenti che Dante Maffìa ha ricevuto al lungo della sua carriera, però sono davvero uscite dal cuore. Grazie, signor Maffìa.

sabato 2 luglio 2011

Osteocondrite

Mio figlio ha un disturbo che si chiama osteocondrite, cioè una infiammazione del cartilago e dell’osso della caviglia. Le conseguenze: al minimo tre mesi con le stampelle perché non può appoggiare il piede. Figuratevi! Un ragazzo che compiererà 13 anni la domenica prossima e non può correre, né giocare alla palla, né praticamente camminare perché si stanca tantissimo con le stampelle... Abbiamo dovuto cancellare le vacanze. Pensavamo andare in montagna, in una regione spagnola che si chiama Navarra, e fare tante gite e visitare monumenti romanici. Ovviamente non partiremo. Per fortuna il mare gli è beneficioso e l'abbiamo vicino a casa. Vilanova i la Geltrú è un paese di 60.000 abitanti circa che si trova sul mare. Abbiamo spiagge lunghissime di sabbia finissima e un lungomare bellissimo. Ci sarò praticamente tutta l’estate, se ci volete passare le vostre vacanze vi aspetto volentieri!

Immagine trovata in Internet

Poi, e siccome ho un marito eccezionale, la seconda quindicina di agosto vado a Roma. Lui resta a casa con i tre moschettieri affinché io possa fare un corso intensivo di lingua italiana. Lo so che ad agosto a Roma non c’è nessuno, soltanto si trovano turisti e pazzi come io che si impegnano a studiare, però se qualcuno di voi ci sarà e gli va l’idea di conoscersi, fatemi sapere e magari organiziamo un appuntamento. Questo mondo virtuale e interessante però credo che non ci si sia inventato niente di meglio che conoscersi di persona e poter chiacchierare un po’, scambiare impressioni, sentirsi la voce, guardarsi negli occhi, scoprire sorrisi.