lunedì 31 dicembre 2012

Le uve della fortuna



Si avvicina il momento di accogliere l’Anno Nuovo. Un anno tutto intero pieno di giorni da riempire di amore, di esperanza, di amicizia, di sogni che non rimarranno mai più nel cassetto, di belle parole, di baci e abbracci, di post, di letture, di viaggi. Per qualcuno sarà anche un anno pieno di incertezze, di difficoltà, di malattia, di tristezza. Soltanto chiedo a l’Anno Nuovo che io sappia trovare ad ogni momento la parola giusta per consolare, la mano pronta ad aiutare, il sorriso per trasmettere un po’ di felicità, il tempo per fare compagnia a coloro che si sentano soli.

Si avvicina il momento di accogliere l’Anno Nuovo e come al solito lo riceverò con mio marito e i nostri tre tesori e con tutti gli amici riuniti fra pareti secolari. E seguiremo la vecchia tradizione di mangiare le uve della fortuna.

Per se qualcuno di voi non sa in cosa consiste vella racconto. Quando iniziano a toccare le campane alle 12 della notte, si usa mangiare 12 chicchi d’uva, uno dietro l’altro seguendo il ritmo dei rintocchi. Figuratevi: la bocca piena di chicchi (senza toglierne il guscio né i semi) e le risate che non smettono. È impossibile finirli tutti!!

Forse per questo durante l’Anno Nuovo non tutti i momenti saranno perfetti ;)

VI AUGURO UN FELICISSIMO ANNO 2013!!!

lunedì 24 dicembre 2012

BUON NATALE




Vi auguro che in questa magica notte di Natale una pioggia di stelle porti la luce nei vostri cuori, così da illuminare la vostra strada e quella dei vostri cari.

AUGURI!!!!!

giovedì 6 dicembre 2012

Ritorno a casa



Quando si esce di casa, non si pensa mai che magari non ci si torni fra almeno quindici giorni. E invece qualche volta capita.

Ecco quello che è acaduto a mia madre. La domenica 18 novembre è uscita di casa con mio padre per andare alla messa. È inciampata sull’orlo del marciapiede e si è rotta il femore. L’ambulanza l’ha portata all’ospedale e mio padre è tornato indietro per darci la brutta notizia e preparare una piccola valigia. Operazione, protesi, esercici di riabilitazione, imparare a camminare un’altra volta e quindici giorni di ricovero ospedaliero. Mica male a ottanta due anni!

Nel frattempo abbiamo dovuto sistemare la casa per adattarla alle nuove necessità. E ieri è tornata, finalmente! Sono contenta di esserle un’altra volta più vicina (anche ci sono andata tante volte, l’ospedale è a Barcellona e ci metto un’oreta) e di poter prendermene cura. E lei è felice di essere un’altra volta a casa, di godersi la compagnia dei nipoti e di aspettare il Natale insieme.

Benvenuta a casa, mamma!!