Le cose non accadano per caso. Ieri
è stato uno di questi giorni in cui gli astri si sono schierati in un modo
particolare, direi quasi magico. Vi racconto per ordine.
1. La mia cara amica
Manuela Raganati ha pubblicato il suo primo libro, l’ibook
Lo sguardo urbano di Alì
dagli occhi azzurri, un saggio che lei definisce come un “viaggio all’interno
della Roma di Pier Paolo Pasolini”.
Alì dagli occhi azzurri (1965) è una
raccolta di racconti, Manuela ne ha fatto lo studio e ha aggiunto numerosi
materiali bibliografici e multimediali per approcciare ai lettori uno dei
grandi profeti di sempre, uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi.
Un’opera ben scritta e curata sin nel minimo particolare che intravede una
grande scrittrice. Tantissimi auguri per quest’opera di esordio!
2. Dal 23 maggio al 15 settembre
del 2013, il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona presenta la mostra PASOLINI
ROMA. Ieri ci sono andata con un gruppo di studenti del Centro
Culturale Ama l’Italiano dove frequento le mie lezioni.
La mostra è un approccio allo
scrittore e regista italiano Pier Paolo Pasolini (1922-1975)
nei confronti di Roma. Così il visitatore si avvicina a tutto quello che
definisce Pasolini: la poesia, la politica, il sesso, l’amicizia, il cinema, l’impegno
civile.
Cesare, una guida eccezionale, ci
ha portato per
tutto il percorso delle sei sezioni cronologiche
che corrispondono a sei tappe vitali e creative di Pier Paolo Pasolini.
Inizia con l’arrivo a Roma nel 1950 e chiude a novembre del 1975, quando fu
assassinato sulla spiaggia di Ostia. Le sue spiegazioni chiare, oserei dire
uscite da una profonda ammirazione per il poeta, pure gli aneddoti raccontati
hanno fatto che le due ore di durata della visita abbiano scorse rapide.
Oltre la città che l’accolse dopo
aver fuggito dal Friul, Roma è uno spazio di riflessione e di lotta. Infatti, a
partire dell’osservazione della capitale, Pasolini analizza i cambiamenti
dell’Italia e degli italiani degli anni sesanta e settanta.
Paolini fu un personaggio controverso,
suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi
giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società
dei consumi italiana, ma anche nei confronti del sessantotto e dei suoi
protagonisti.
La mostra si potrà visitare nel
Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 3 marzo all’8 giugno del 2014. Da non
perdere.
3. Anche ieri sera si è svolto un
grandissimo avvenimento per il mio paese. Un concerto al Camp Nou con 90.000
spettatori e 400 artisti, non solo catalani, ma provenienti anche da Spagna,
Germania, Italia e Grecia.
Un gesto della società civile per
reclamare, attraverso il linguaggio universale della musica, il diritto del
popolo catalano e di tutti i popoli del mondo di poter decidere liberamente e
in maniera democratica il proprio futuro. Vi ricordo che l’
11 settembre 2012, più di un milione di persone manifestarono a Barcellona con il desiderio
di poter esercitare la propria sovranità e diventare stato indipendente. Il
concerto per la Libertà vuol essere una nuova occasione perchè la voce del
popolo sia ascoltata dentro e fuori la Catalogna, ma vuole essere anche un
avvenimento che contribuisca a implicare tutti nella costruzione del futuro
dell’intero paese.
Il concerto è stato grandissimo successo che servirà per avere più forze per la
catena umana prevista per settembre e per raggiungere l’obbiettivo della
consulta.

Vi chiederete che cosa c’entra il
punto 3. Leggete questo brano scritto da Pasolini, che appena ieri non solo mi
è apparso come un ammiratore e traduttore di autori catalani ma anche come un
difensore della mia amata lingua.
“La dittatura fascista di Franco ha condannato la lingua catalana al più duro
ostracismo, spungendola non solo dalla scuola e dai tribunali, ma dalla
tribuna, dalla radio, dalla stampa, dal libro e perfino dalla Chiesa. Ciò
nonostante gli scrittori catalani seguitano a lavorare nelle catacombe in attesa del giorno, forse non lontano, in cui il sole della
libertà splenderà di nuovo su questa lingua, erede della provenzale, che
fu la seconda in importanza –dopo l’italiano– nel Medio Evo e che oggi è
parlata in Spagna, in Francia (Pyrénées Orientales) e in Italia (Alghero in
Sardegna) da non meno di sei milioni di persone”.
Speriamo che queste sue parole
siano pure profetiche!