mercoledì 11 settembre 2013

Una giornata speciale



Oggi è un giorno festivo in Catalogna. 299 anni fa abbiamo perso una guerra contro la Spagna, ci hanno tolto le nostre istituzioni e ci hanno vietato la nostra lingua. Non voglio dilungarmi nella spiegazione di quei fatti, soltanto une parole di omaggio alle persone che quasi trecento anni fa hanno lottato per il loro paese, per il nostro paese, per la libertà.

Oggi i 400 chilometri che vanno da nord a sud percorrendo tutta la Catalogna si riempiranno di persone di tutte le età per far sapere al mondo che il nostro popolo vuole ricuperare quella libertà persa. E vogliamo farlo pacificamente. Perciò ci prenderemmo delle mani e faremo una catena umana. La nostra non è un’azione contro nessuno, è un’azione a favore della democrazia. Per il momento l’unica cosa che si chiede è poter fare un referendum popolare per sapere se la gente se vuole avere un paese libero e indipendente. Però nemmeno questo ci lasciano fare. Speriamo che quest’atto sia visto come un grido alla libertà, al diritto di decidere dei popoli e al rispetto.

Spero anche che la stampa internazionale trasmetta la notizia e le immagini di un popolo

che, attraverso tutta la sua geografia, une le mani in un simbolo di fraternità e di sforzo per costruire un nuovo paese.

VISCA CATALUNYA!!!

4 commenti:

  1. Sono a favore delle manifestazioni pacifiche e belle come la vostra.

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  2. A me piacerebbe invece che tu ci raccontassi l'essenza delle vicende del tuo Paese, perchè ci permetteresti di conoscerle in modo vivo, come visitare una città accompagnati da un amico che ci abita è diverso che vederla da turista.
    Ricordo una sera in Corsica, un vecchio corso passò la sera a raccontarmi del cuore della sua gente, delle lotte centenarie contro la Francia. Sono questioni di cuore, non di portafogli e razzismo come qualche volta succede, anche in Italia.
    L'identità di un popolo che rimane viva nei secoli è un miracolo, una cosa sentita, tramandata e quindi preziosa, come i gioielli della bisnonna.
    Amo le terre forti, che sono espressione della forza di chi ci abita.
    Partecipo anch'io idealmente alla vostra manifestazione.

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  3. A me piacerebbe invece che tu ci raccontassi l'essenza delle vicende del tuo Paese, perchè ci permetteresti di conoscerle in modo vivo, come visitare una città accompagnati da un amico che ci abita è diverso che vederla da turista.
    Ricordo una sera in Corsica, un vecchio corso passò la sera a raccontarmi del cuore della sua gente, delle lotte centenarie contro la Francia. Sono questioni di cuore, non di portafogli e razzismo come qualche volta succede, anche in Italia.
    L'identità di un popolo che rimane viva nei secoli è un miracolo, una cosa sentita, tramandata e quindi preziosa, come i gioielli della bisnonna.
    Amo le terre forti, che sono espressione della forza di chi ci abita.
    Partecipo anch'io idealmente alla vostra manifestazione.

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  4. Che bello essere così uniti e non amici "segretamente nemici"! Guardo sempre con diffidenza alle richieste di indipendenza di paesi in cui non è in corso una guerra o una dittatura, ma ora mi chiedo perché.. non si deve per forza essere maltrattati per voler tornare ad essere un popolo indipendente, è un diritto, e se siete uniti in questo desiderio.. il referendum è una bella idea, vi auguro che il vostro sogno si avveri :)

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