sabato 16 febbraio 2013

Il peso della farfalla



Il peso della farfalla è l'ultimo titolo che ho letto di Erri de Luca. Come può vedersi qui e qui e anche qui, è noto che questo autore mi piace. Questa piccola gioia, però, ha superato le mie aspettative. Usando la terza persona, Erri de Luca diventa la voce della sopravvivenza. Uomo e camoscio misurano le loro forze nelle montagne ripide e inospitali. Ciascuno a modo loro crede di esserene il padrone. Si osservano, si intuiscono, si sfidano. Cosa sarebbe dell'uno senza di l'altro?

Erri de Luca si cala nei loro panni, ecco la grandezza dello scrittore: riuscire a pensare non solo come un uomo -addirittura un bracconiere-, ma anche come un camoscio. Mi chiedo sul serio come ha fatto a immaginare come reagisce l'animale di fronte al pericolo, come è nel confronto con i suoi congeneri, maschi e femmine, come fa parte della natura quando salta da un ghiaione all'altro, quando sente il vento e la neve, quando annusa la primavera che si avvicina. E mi chiedo anche come ha fatto a trasmettere tutte queste sensazioni ai lettori. Una sola risposta è possibile: Erri de Luca non è soltanto un grandissimo scrittore, quella sorte di scrittori che non danno per finita un'opera finché ogni parola, ogni frase, ogni paragrafo non siano perfetti, è anche una grande persona la cui sensibilità oltrepassa

quella del resto dei mortali.



E che c'entra la farfalla, vi chiederete? Cari lettori miei, serve prendere il volume e intrufolarsi nelle sue pagine. Buona lettura.

6 commenti:

  1. Che recensione sentita Teresa, mi hai messo una grande curiosità di divorare anche questo libro di Erri!E' proprio vero, ha una sensibilità immensa e Sto arrivando! Calassi perfettamente nei panni degli altri. Come hai visto mi ha stupito mettendo si anche nei panni di Maria, ti consiglio quella dolcissima storia davvero!un bacione e alla prossima lettura!:-)

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  2. Sono appena 50 pagine che scorrono veloci ma sono intensissime!! Spero davvero che ti piacia. Un abbraccio.

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  3. Che bella recensione Teresa, complimenti!
    Prima o poi vorrei leggere un libro di Erri De Luca, sono davvero curiosa.
    Ps: scusa se mi intrometto, ma si dice "inospitali" non "inospite"! ;-)
    bacioni e buon lunedì

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    1. Sì, certo, devi leggerne qualcosa, non ti deluderà. Grazie dell'appunto lessicale, tu non ti intrometti, sei un grande aiuto! Sai che "inospite" è un termine che ho trovato nel dizionario, è antico e ha un uso piuttosto letterario. Capisco, però, che è meglio non usarlo, addirittura ti dico che non lo dimenticherò mai ;) buona settimana anche a te, cara.

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  4. Bellissima recensione, cara Teresa. Sai che non ho letto nulla di Erri De Luca? E' grave... Dici di cominciare da questo libro? Tra l'altro...sto rimuginando sulla farfalla ;-)... Baci, carissima

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    1. Io ho cominciato con "I pesci non chiudono gli occhi", però mi sa che qualunque titolo sia buono per avvicinarsi a questo magnifico scrittore. Un forte abbraccio.

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