lunedì 26 novembre 2012

Giambattista Piranesi



È una realtà nota che il mondo è degli imprenditori, di coloro che in una situazione avversa sano tirar fuori la loro genialità, la loro immaginazione. Non pensate però che questo sia un argomento moderno, anzi è patrimonio dell'umanità dall'albore dei tempi.

Questo fine settimana ne abbiamo avuto un bel esempio. Sono andata a visitare una mostra delle opere più importanti di Giambattista Piranesi. Nato a Venezia nel 1720, si trasferisce a Roma a vent'anni e resta affascinato dalla bellezza e la grandiosità dell'antichità romana. Lui si è sempre definito come architetto anche se, tranne la chiesa di Santa Maria del Priorato (Roma), non ha realizzato nessun altro progetto architettonico. Infatti, raggiunge la fama come incisore, come vedutista e, addirittura, come archeologo. Non ha potuto costruire edifici, però li ha disegnati con la tecnica dell'acquaforte. La perfezione è tale che, viste da lontano, si potrebbe dire che le sue lamine sono vere e proprie fotografie. Con il bulino, Piranesi esprime le sue idee architettoniche e diventa un'influenza non solo per l'architettura dell'epoca, ma anche per l'arte in tutte le sue manifestazioni. La serie Carceri di invenzione ispirò gli scrittori romantici e artisti come Giorgio di Chirico o Salvador Dalí per quanto riguarda ai loro paesaggi metafisici.  





 Dalla serie Carceri di invenzione


(Era vietato fotografare le lamine. Le foto sono strate da Internet)


La visita è stata guidata da Giulia, una delle insegnanti di Ama l'italiano. È stato un piacere seguire le sue spiegazioni, fermarsi davanti alle lamine o davanti agli oggetti disegnati da Piranesi e riflettere sull'arte e anche sulla nostra percezione e la nostra concezione dell'arte con la scheda didattica che ci ha preparato. Una sensazione unica quel lasciarsi trasportare all'ambiente magico di Roma che continua ad affascinare i visitatori!

L'esperienza fa parte di un lavoro che Giulia deve consegnare all'università. Come insegante di italiano per stranieri prova nuove formule per approcciare la lingua agli studenti. Anche lei mette in moto la sua immaginazione e porta la lezione fuori classe. Esperienze del genere stimolano non soltanto gli studenti ma anche l'insegnante. E abbiamo voglia di insegnanti che innanzitutto vivano quello che insegnano.

In bocca al lupo con la presentazione, Giulia! Lo meriti davvero.

6 commenti:

  1. Bellissimo post, non conoscevo Piranesi.
    Roma è affascinante, sempre, è eterna!!
    Mi piace la tua ultima frase: "abbiamo voglia di insegnanti che innanzitutto vivano quello che insegnano". Hai ragione, solo così possono trasmetterti l'amore per la lingua!!

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    1. Anch'io ho scoperto Piranesi grazie alla visita organizzata dalla scuola. Ingiustamente ignoto, non credi?

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  2. Oggi ho imparato qualcosa, non conoscevo Piranesi... Magari tutti gli insegnanti fossero così attenti e motivati!! Un abbraccio

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    1. Posso assicurarti che oltre ad imparare una lingua, imparo anche la didattica. Un bacione.

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  3. Che bello, anche una delle mie insegnanti di tedesco si lascia trasportare, e ci trasporta. Oggi siamo finiti a parlare di geografia e linguistica, passando per le parole tedesche di origine ebraica, partendo dalle costruzioni col participio: che viaggio.
    E Piranesi non l'avevo mai sentito nominare!

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    1. Infati che viaggio!! Il ruolo dell'insegnante è decisivo: può farti amare o odiare la materia! Un forte abbraccio.

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