Il corso
scolastico è già iniziato. L’atmosfera è tesa. I tagli del governo hanno
caciato via tanti compagni di lavoro che adesso sono in cassa integrazione. Ci
costringono a lavorare più ore e invece hanno abasato gli stipendi. Ci sono 40
alunni per classe circa. Inoltre la situazione politica ha fatto un giro
inaspettato: per i catalani l’idea di diventare un paese con stato proprio non
è già un’utopia, ma un progetto a portata di mano. Serve aspettare, mantenere
l’illusione e lottare per riuscire a ricuperare quello che ci hanno tolto
trecento anni fa.
Comunque in
questo mare d’incertezze, ho saputo trovare aspetti positivi che mi stimolano.
Anche se all’inizio è stata una notizia che mi ha lasciata senza fiato, mi sto
godendo tantissimo la nuova materia che devo insegnare quest’anno: la
letteratura universale è un vero e proprio piacere. E poi c’è la sfida più
importante per me: un’ora settimanale di italiano per ragazzi di tredici anni!
Venerdì ho fatto la prima lezione ed è andata benessimo. Non sto più nella
pelle!
Durante l’estate
ho letto il romanzo che mi ha regalato la mia cara amica Federica, Fai bei
sogni.
Non so cosa aggiungere a tutto quello che è già stato detto a proposito
di un libro che ha avuto un successo così grande. Comunque ci proverò. Forse
quello che mi ha sbigottita è scoprire che la storia che Massimo Gramellini ci
racconta è la sua storia. Tutte le perdite sono dolorose però non riesco a
immaginare niente di peggiore per un bambino che perdere la mamma. Perciò
calarsi nei panni del protagonista fa venir la pelle d’oca. Anche perché alla
perdita terribile si aggiunge la paura di vivere, di conoscere la verità, che
al protagonista viene rivelata quarant’anni più tardi. Un bambino diventato
adulto che lotta contro la solitudine, contro il senso di abbandono, e che
cerca l’amore in maniera incessante. Immagino che molti di voi l’avete già
letto, ma se non ne avete avuto l’occasione, vi dico davvero che vale la pena.
Buona settimana!
Ho dovuto leggere questo libro a più riprese perché mi calavo troppo nella storia e mi ritrovavo sempre immersa in un mare di lacrime. L'ho finito ed ho pianto come una fontana, ancora ora, se ci ripenso, mi vengono i brividi.
RispondiEliminaCondivido la stessa sensazione, ho preso una tristezza enorme.
EliminaMi dispiace leggere queste brutte notizie, però dalle tue parole, mi sembra di vedere la tua grande energia venir fuori e farti lottare! Brava!
RispondiEliminaAnche lezioni di italiano, complimenti!!
Sai che non ho letto ancora questo libro? Ma mi incuriosisce parecchio!
Un bacione e tieni duro!
Io sono una di quelle persone che preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. A volte, però, il mi ottimismo mi porta a situazioni rischiose come questa di insegnare italiano ;) Però è la mia passione e so che ce la farò!! Grazie,cara.
EliminaDov'è il mio commento? :-(
RispondiEliminaVa beh sono ripassata per assegnarti un premio! Baciotti
Il tuo commento?? Davvero non c'è nient'altro che questo. E grazie del premio. Vengo da te per vederlo.
Eliminacara Teresa, 40 alunni per classe? questa è la vera sfida!!! per le lezioni non ho dubbi, sarai una professoressa di Italiano speciale e preparatissima...i tuoi alunni sono fortunati.
RispondiEliminaun bacione
Cara Debora, sì, questa è la vera sfida! Siamo soltanto alla prima settimana e ormai ci sentiamo tutti stanchi. Lo sforzo è grandissimo. Però i ragazzi non devono pagare quaesta crisi e l'obbligo di noi insegnanti è dargli il massimo malgrado le condizioni durissime. Un forte abbraccio.
EliminaSono contenta che tu abbia questo nuovo incarico di insegnare l'italiano ai ragazzi, sei molto brava e te lo meriti davvero!Mi fa piacere che tu abbia letto il mio libro, io ancora vado a rilento con quello in spagnolo che mi avete consigliato tu e Nati, sono un po' arrugginita, ma ce la farò!Spero di sentirti presto, un bacione!
RispondiEliminaTi capisco perfettamente, Federica, anch'io vado a rilento con i libri italiani. A presto. Un fortissimo abbraccio.
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