giovedì 10 maggio 2012

Lo stralisco

Si avvicina la fine del corso scolastico che purtroppo è più tarde che in Italia. I ragazzi vanno a scuola o al liceo fino al 22 giugno, e noi insegnanti lavoriamo fino alla fine del mese. Comunque, coloro che l’anno prossimo saranno all’università fanno gli ultimi esami prima di fare le prove d’accesso all’università (tre giorni durissimi a metà giugno). Sono tante le cose da fare, gli esami da correggere, i consigli da dare. Mi fa felice poter aiutarli però mi sento stanca, è come si mi svuotassi completamente e io restassi senza energia.
Nel piano familiare pure ci troviamo in un periodo proprio intenso. La domenica 20 di maggio la piccola di casa farà la prima comunione. Una cerimonia semplice durante la messa di ogni domenica con gli altri bambini, i suoi amici e amichette, con cui ha fatto la catechesi. E poi un pranzo informale a casa con nonni, zii, cugini e qualche amici. Penserete che non sia così grave. Infatti non lo sarebbe se non fosse che la mamma, ovvero io, sta cucendo il vestito e tricottando la giaccha. Sì, ragazze, sì, io da sola mi metto nei guai!
E poi c’è l’italiano che sto trascurando e il 6 giugno devo passare un esame ufficiale.
È per tutto questo che ultimamente non ho tempo di passare per i vostri blog e commentarli. Almeno ho potuto finire Lo stralisco, una lettura per bambini che non per questo piace meno agli adulti. Un piccolo romanzo poetico, avvolto di tristezza e malinconia. Comunque è un canto alla vita se intendiamo la vita con maiuscole, cioè, l’amicizia, la gratitudine, l’amore. Lo stralisco ci racconta la storia di amicizia fra un pittore e un bambino malato che non può uscire da casa. Il padre del ragazzino l’ha fatto chiamare affinché dipinga le stanze del figlio. Le immagini che pian piano riempono le parete e i soffitti fanno apparire un mondo nuovo che viene creato dal dialogo fra tutti e due. Ho visto che è stato tradotto in catalano il che mi ha fatto un grande piacere perché penso che ne valga la pena.
Nel prossimo post spero poter raccontarvi il mio incontro con Stefano Benni. Sì, sì, non sto scherzando. La mia insegnate di italiano ci ha fatto sapere che lui sarà domani a Barcellona e che invece di fare la lezione di consuetudine andremo alla libreria dove si terrà la conferenza. Capite la mia sensazione di fare uno scivolo gigante che non finisce mai?

4 commenti:

  1. In effetti sei molto presa!!! Però mi fa sempre piacere quando fai capolino nel tuo blog e ci rendi partecipi!

    RispondiElimina
  2. Grazie, Eu, sei molto gentile. A me però piacerebbe di più poter leggere i vostri blog, sempre imparo qualcosa. Mi sa che scrivendo io non imparo tanto. Devo soltanto aspettare ad essere in vacanza e avrò tutto un sacco di tempo!! Un forte abbraccio.

    RispondiElimina
  3. Carissima Teresa, sei davvero molto impegnata!Pensa solo a quando l'anno scolastico sarà finito e ti sentirai libera e leggera!Ho ricevuto la tua mail e tenterò di risponderti in castigliano (non in catalano, avevo sbagliato,scusami!) così mi correggerai, ma senza fretta, so che sei indaffarata e aspetterò, non preoccuparti!Ti auguro buona Comunione per la tua piccola e buon lavoro e periodo intenso!Non sapevo che cuci anche, sei davvero incredibile e piena di risorse!Bacioni!

    RispondiElimina
  4. Cara Federica, ti risponderò e correggerò con piacere. Grazie per la comprensione e la pazienza. Ho letto la tua mail e mi è piaciuta tantissimo. Lo scrivi benissimo!!! Non ti preoccupare troppo. Il vestito e la giacca sono già pronti!! Adesso faccio liste interminabili di cose da fare per non scordare niente. Un fortissimo abbraccio e a prestissimo.

    RispondiElimina