lunedì 29 agosto 2011

Alla scoperta di... Dante Maffìa (2)


La donna che parlava ai libri è uno dei personaggi che si muovono fra le pagine del volume di Maffìa intitolato proprio così. Nei diversi racconti che formano il libro, Maffìa ci presenta una galleria di personaggi che di solito hanno a che vedere con la letteratura, con i libri, con gli autori universali, con il desiderio di fama o di immortalità, addirittura con la propria creazione letteraria.

Siccome assistissemo a un piccolo teatrino di burattini vediamo passare di fronte ai nostri occhi un enorme ventaglio di figure: la donna che ha la casa piena dei libri rubati al critico letterario Giacomo Debenedetti; un esercito di autori che si organizzano agli ordini del mitico eroe Ulisse per riscattare la Terra della brutta qualità delle opere letterarie; Rosanna, l’ardente giovane che fa l’amore con i romanzi di Camus spargiti sul letto; il libraio che regala libri ai bambini; il ragazzo che adora la parola Patagonia; il tipo che cerca un libro perduto; la ragazza che voleva essere scrittrice; e Poe, Borges, Vargas Llosa, Zlobec...

Tutti contribuiscono a creare un’atmosfera che attira il lettore. Infatti, il lettore non resta indifferente. Maffìa riesce a farci capire l’emozione dell’atto letterario tante volte legato all’affetto, alla passione, al sesso, insomma, alla vita. E lo fa con la padronanza assoluta di una lingua arricchita a volte dalla ironia, a volte dalla tenerezza, una lingua che combina il registro più culto con quelle espressioni popolari che l’avvicinano al lettore ancora di più.

giovedì 25 agosto 2011

Roma


Sono a Roma da dieci giorni. Pensavo di aver molto più tempo per aggiornare il blog, però Roma non mi lascia scrivere, soltanto vivere.

Lezioni mattina e pomeriggio, seminari, passeggiate guidate dagli insegnanti per la città, cinema, aperitivi, gelati, librerie, appuntamenti con i colleghi e con vecchi amici ritrovati…

Non me ne sono accorta e sabato sera sarò un’altra volta a casa. Oltre agli abiti da lavare, alla valiggia ci porterò dei libri, un sacco di esperienze, un mucchio di nuove parole e di modi di dire, i bei ricordi di una vacanza indimenticabile.

Roma sarà stata un vero e proprio distacco. Anche se lo sforzo famigliare è stato tutt’altro che facile da fare, penso che ne abbia valso la pena. Comunque ho momenti disperati perché vorrei avere la padronanza di un madrelingua e, ovviamente, non è né sarà mai così. Però mi conosco bene e so che non smetterò, che ce la metterò tutta. Come dice il grande poeta Kavafis è meglio che il percorso sia lungo.

“Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.”

Buona giornata a tutti. Un abbraccio da Roma.

mercoledì 10 agosto 2011

Imparo da voi

Io e il marito siamo partiti da soli durante tre giorni meravigliosi per festeggiare l’anniversario del nostro matrimonio: un antico monastero arredato come albergo, visite culturali, gite, piscina, cene romantiche, belle serate... E ore e ore per conversare, per progettare tante cose, per rilassarsi, per passeggiare...

È perciò che negli ultimi giorni sono stata assente. Si ammucchiano i post da leggere. Forse ci riuscirò, non lo so, però non voglio stressarmi. Mi piace tutto quello che scrivete, ciascuno con il suo stile personale. Mi sembra di conoscervi da tanto tempo! I vostri disagi e le vostre alegrie sono anche un po’ mie. E voglio ringraziarvi un’altra volta per tutto quello che inoltre imparo da voi. Tante parole, espressioni, usi preposizionali, proverbi, scrittori, forme di vita...

L’anno scorso ho comprato questo quaderno così carino a Roma.




Adesso riempo le sue pagine con le vostre parole.



Anche se non si vedono in queste pagine, prendo parole di tutti i blog che seguo. Scusatemi coloro che non apparono cui. Grazie a tutti di cuore.

Lunedì alle 6.00 decolerà l’aereo che mi porterà di nuovo a Roma. Debo sistemare tutto. Probabilmente il prossimo post sarà già scritto dall’Italia. Se qualcuno ci sarà in quei giorni, fatemi sapere, per favore!!

Sono nervosa.
Emozionata.
Impaziente.

Un caro abbraccio.



mercoledì 3 agosto 2011

La prima cosa bella


Bruno Michelucci è un professore di letteratura che prova di sopravvivere ai ricordi di un’infanzia romanzesca e alla personalità vitale ed estroversa di sua madre. Tutto comincia nell’estate di 1971, quando Anna, sua madre, è proclamata insperatamente la “mamma più bella dell’estate”. Poi la famiglia Michelucci comincia ad avere problemi e vivere diventa per Bruno un’avventura fino ad arrivare ai nostri giorni, quando Valeria,  sua sorella, decide riconciliare Bruno con il suo passato e con sua madre. 

Dopo un anno e mezzo dalla sua uscita nelle sale cinematografiche italiane arriva da noi il film di Paolo Dirzi “La cosa più bella”. A Barcellona c’è qualche cinema dove si possono vedere film in versione originale. Ogni tanto in italiano. E un’altra volta io e la mia amica abbiamo preso il treno e dopo 45 minuti siamo arrivate a una città stranamente vuota. Agosto, non c’è dubbio. E il cinema non si trova vicino a nessuno dei luoghi più visitati dai turisti. Una passeggiata gradevole e un film che ti lascia un retrogusto malinconico e dolce insieme.